La rima fácil, la vida difícil
Mi vida se empaña, y después que llueve
bajo al túnel húmedo donde no llueve.
Entre gente común que el paso mueve
hacia cosas comunes también me muevo
en un mundo de objetos que no son nuevos.
Más común que los otros, no sé qué mueve
ni a dónde mi paso tardo y no deseo
verme aquí a mí mismo después que llueve.
Apuntar sabe al instante a mi deseo
una mirada rápida que aunque se aleja
lo despierta en el acto - y ahí lo deja.
En vano la busco en un mundo arcano,
universo antiguo que fue cercano.
Cuando ya no pensaba en esas cosas
retumbó bajo el túnel una dichosa
voz que se impuso a toda otra cosa.
Era un saludo póstumo y lejano,
póstumo en mi corazón, no lejano
en el túnel del breve trayecto humano.
Sandro Penna , Perugia, 1906-Roma, 1977
Versión de Jorge Aulicino
La rima facile, la vita difficile
La mia vita si appanna, e poi che piove
scelgo il passaggio sotto il tunnel dove
tutto è molliccio, ma però non piove.
Qui tra la gente solita, che muove
il passo verso le solite cose
anch'io mi muovo tra cose non nuove.
Più comune degli altri, non so dove
muove il mio passo stanco, che non vuole
tale apparire a se stesso ed altrove.
Quando a un tratto uno sguardo che sa dove
del mio corpo dirigersi e non vuole
nú sveglia in un baleno - ed è già altrove.
Invano io lo ricerco entro un antico
universo che mi era un giorno amico.
Quando più non pensavo a questa cosa
rintronò sotto il tunnel una gioiosa
voce che sovrastava ogni altra cosa.
Era un saluto postumo e lontano
postumo nel mio cuore, non lontano
nel tunnel più di un breve tratto umano.
La mia vita si appanna, e poi che piove
scelgo il passaggio sotto il tunnel dove
tutto è molliccio, ma però non piove.
Qui tra la gente solita, che muove
il passo verso le solite cose
anch'io mi muovo tra cose non nuove.
Più comune degli altri, non so dove
muove il mio passo stanco, che non vuole
tale apparire a se stesso ed altrove.
Quando a un tratto uno sguardo che sa dove
del mio corpo dirigersi e non vuole
nú sveglia in un baleno - ed è già altrove.
Invano io lo ricerco entro un antico
universo che mi era un giorno amico.
Quando più non pensavo a questa cosa
rintronò sotto il tunnel una gioiosa
voce che sovrastava ogni altra cosa.
Era un saluto postumo e lontano
postumo nel mio cuore, non lontano
nel tunnel più di un breve tratto umano.
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